Sunday, 20 May 2018

Era il 24 maggio. La festa dell'illusione di una indipendenza tradita

Cara Nadia,

sorellina mia, a breve festeggerai la festa di indipendenza dell’Eritrea, come si fa ogni anno dal 1991. Tu sei nata in una Eritrea non più colonizzata a differenza di Nonna e mamma. Io sono nata nel periodo di lotta. Quanti ricordi. A volte confusi. Avevo appena 7 anni circa.

Era il 24 Maggio 1991 quando la gente seppe che il regime Derg era finito! Finito! Eritrea Libera! Etiopia Libera! Andavo in prima elementare. La mano di mia mamma Naneshey stretta intorno alla mia, fino quasi a farmi male. Come mai stringeva così forte? Erano tutti con le mani in aria a gridare felici! Anche io volevo gridare. Ma quei carri armati in mezzo alla strada a mia mamma non piacevano... Lei aveva il viso rigato di lacrime, il sorriso che tremava e camminava verso casa, nel mio vecchio quartiere d'infanzia "Tabba". Mi giravo mentre trotterellavo per stare al suo passo spedito..sentivo la sua tensione... non capivo. La guardavo e vedevo le sue lacrime. E vedevo che salutava la gente e si complimentava. Altre donne con il zuria e mendil (1) in mano a sventolarlo come fosse una bandiera, "Iiiiielelelelelelellll" il trillo di gioia...
Sorridevo ma non osavo chiedere a Naneshey perché i suoi occhi lacrimassero... sentivo che era meglio non chiedere. Perché probabilmente la sua risposta breve e diretta non mi sarebbe piaciuta... chiederò a nonna Awetashey, lei si che mi saprà raccontare la risposta con una bella storia, della quale non capirò l'inizio, ma alla fine a modo suo avrà risposto alla mia curiosità. Awetashey quando torni dall'America? Ora la guerra è finita, ora puoi tornare. Si? E mi porterai tante cose belle, lo so. E mi chiamerai "Eduye"come solo tu fai.
ERITREE-ETIOPI. DONNE. SORELLE PRIMA DI TUTTO.L'UNIONE E' LA NOSTRA FORZA...

Il Presente: 24 Maggio 2013

Ora ho 29 anni. Da sette anni non vedo la mia Nanesh. E la mia Awetashey è morta nel 2011.

Quale liberta'? Vogliamo far parlare i rifugiati in etiopia, Sudan e nel resto del mondo minimamente democratico? Madri figli di tutte le eta'. Donne bambini. bambine finite nella tratta della schiavitù. Perché la pace pagata con migliaia di vite in 30 anni di guerra e' stata resa nulla.

"Hidri suwat hariru!"urliamo noi giovani eritrei, ex soldati e soldatesse" la promessa martiri e' stata bruciata, tradita!".

A quando l'inizio di una vera indipendente eritrea?

A quando una costituzione?

A quando un elezione?

A quando il diritto a partiti d'opposizione a quello al governo da sempre?

A quando la libertà di professione religiosa e di filosofie di vita che non siano perseguite e dichiarate "fuori legge"?

A quando la libertà di entrare e uscire dal paese senza paura?

A quando la libertà di dire "no" e non morire per questo?


VERONA-CAMPAGNA NAZIONALE CONTRO IL RAZZISMO E TUTTE LE DISCRIMINAZIONI

24 Maggio 2013 è dunque la Festa di Indipendenza dell'Eritrea. Il regime al potere dal 1991 ha reso questo giorno la festa di un'Illusione d'indipendenza.


La lotta Eritrea va avanti da quando si inizia a lottare per l'indipendenza dai vari regimi fascisti (2) interni ed esterni all'Africa. Prima l'Italia, poi l'imperatore Hailé Selassié d'Etiopia che forzò l'Eritrea in una federazione alla quale il popolo non aveva acconsentito con unanimità.


Ho scritto un articolo su ciò. Su come lottare per 30 anni non sia bastato per rimettere in prospettiva la questione dell’uguaglianza di genere in Eritrea. Si potrebbe dire che l’Eritrea è uno stato nato da poco e allora non è facile che possa già vantare grandi passi verso l’uguaglianza di genere. Che bisognerà lavorare molto e per molti anni. Ma posso tranquillamente parlare dell’Italia e notare come in un paese che di guerre non ne sente l’odore dal 1945 invece non si sia andati poi così tanto in avanti rispetto a tanti altri stati europei che invece hanno raggiunto un buon punto nel lungo cammino della parità di genere rispetto delle diversità e quindi politiche di pari opportunità.


Sono in Italia da sette anni. Ho vissuto in diverse città. Roma, Guglionesi a Termoli, Cassino e Sora nel Frosinone e ora Verona.


Verona è la mia città da circa 4 anni. Città bellissima. Con tante persone interessanti. Con un vissuto storico molto affascinante e i “filò” le fiabe e il folklore diciamo sono una cosa fantastica. Ne sto traducendo alcune nella nostra lingua vedrai che spettacolo. Sono così simili alle nostre storie cantate che spesso mi sembra di leggere le nostre fiabe... Coinvolgenti.

Sono coinvolta anche nel mondo reale attraverso il volontariato nella promozione della cultura della parità che tanto manca. Sono coinvolta anche nella promozione dei diritti umani di base, per quelli che sono italiani di nascita e da generazioni e per nuovi cittadini, come me, che viviamo sulla nostra pelle la mancanza di coerenza e rispetto del sistema legislativo italiano. E non parlo semplicemente di cittadinanza non riconosciuta a chi nasce e cresce qui, ma parlo anche del dispendio che affrontiamo ogni anno per il semplice rinnovo del permesso di soggiorno (circa 300 euro) e come questo non comporti tanti diritti. Spero sempre che il lavoro che faccio insieme a delle donne bellissime e forti come quelle di SE NON ORA QUANDO VERONA, AMNESTY NTERNATIONAL VERONA, etc. il tutto per cambiare in meglio questa città. Perché lo faccio? Perché non me ne vado? Perché non scelgo di iniziare una vita più facile con la mia preparazione che ho (una laurea e un master e vari corsi di Mediazione interculturale e gestione conflitti interculturali in ambito lavorativo, sanitario, scolastico, etc) certo sarebbe più facile la scalata no? Si. Lo sarebbe, ma non sono ancora pronta per buttare la spugna. E poi ci sono persone a cui voglio molto bene qui, sparse per l’Italia. Voglio tanto vedere i loro e i miei sforza significare qualcosa che sia l’inizio di un’evoluzione permanente della società italiana. Dunque ogni giorno cara mia , in varie situazioni le parole che tanto ho incise nella mente mi risuonano nelle orecchie: “sii te stessa il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” parole di Mahatma Gandhi. Semplici vero? Perché il cambiamento può essere tanto tanto facile se si è davvero pronti dentro e con una coscienza collettiva con persone che come te vogliono cambiare l mondo, una città alla volta. C’è aria di cambiamento, nonostante sia velata di eccessivo scetticismo delle persone, abituate a essere deluse dalla classe dirigente del paese.


Basta vedere come in questo paese democratico, o tale si fa chiamare, la mortalità d donne per mano di un amato sia tra le più alte. L’anno scorso 2012 si è contato fino a 123. Su 365 giorni dell’anno per 123 volte sono stati consumati degli femminicidi. Madri figlie sorelle. Mi sconvolge la bassa reazione del pubblico, se non per associazione direttamente coinvolte perché hanno preso la causa a cuore. E spesso sono gruppi o movimenti al femminile.
1 BILLION RISING! - 14 FEBBRAIO CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE

Mi chiedono spesso le persone che conosco qui in Italia se mi piacerebbe portare la mia famiglia qui. Sai ricongiungimento familiare, per stare in un Paese in pace.


Quale pace? Quale ricongiungimento sorellina mia? Meglio di no. Rispondo sempre “Io sono protettiva verso le mie sorelle. E sinceramente in questo periodo in Itala, dove cammini per strada e vieni scrutato, la gente non vuole "immigrati" e una ministro vene insultata per il suo colore della pelle invece di lavorare. Quando il parlamento e gente piena con il "giusto" colore della pelle e sono li principalmente per i propri interessi e mai di quelli che li hanno eletti, dove ogni anno pago 300 euro per non avere un briciolo di diritti? E per vederle soffrire per anni in una società che non sa bene cosa sia accoglienza, intercultura e inserimento? Dove ancora la gente che si ritiene aperta ha dubbi se che chi è nato in Italia abbia il diritto ad avere la cittadinanza? E chi ci diventa maggiorenne pure? Visto che la paura è che si possa creare vera concorrenza leale nel mondo del lavoro italiano e le cose cambierebbero eccome! Niente pacchia sarebbe, ma la gente lo sa. E ci potrebbero essere scuole migliori con insegnanti anche africani e da altre parti e non sono italiani, gli ospedali lavorerebbero meglio con anche medici nigeriani visto che spesso non si capiscono medico paziente da quello che mi sento raccontare. Per esempio "ah ma ‘sti nigeriani fanno tanti figli..." sono fatti loro se vogliono e possono crescerne tanti! In confronto a molta gente che sceglie lo stile di vita invece che figli e famiglia.. Quindi sorry, NO, non le consiglierei affatto d venire alle miei sorelline.
Credo nel bene di quelle persone che sparse nel paese cercano di cambiarlo. Se persone come me e altre e forse anche te ci diamo da fare forse davvero potremmo dire ad altri giovani da fuori "WELCOME TO THE ITALIAN PARADISE". Se man mano vedo che non ne vale la pena lottare, andrò altrove a costruirmi una vita che abbia senso, come moltissimi italiani e italiane e gente di origine straniera che l'Italia si fa scappare! E' ancora un paese profondamente "ignorante" della situazione reale, sceglie di non guardare in faccia la vera natura dei problemi e si appiglia a stereotipi e capri espiatori. Pace!


Ti abbraccio forte forte! E spero di vederti presto..sette anni sono tanti eh? Ma le responsabilità verso voi mi trattengono dal saltare sul primo aereo e volare da voi..Ma so che state bene, e questo per ora mi basta!


Ti voglio bene. Sempre.

Eden


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  1. foulard e scialle tipici eritrei etiopi di tradizionale abbigliamento
  2. L'Eritrea fu colonia Italia per oltre mezzo secolo.

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